Alto Adige 29.05.2014:
BOLZANO. Il Virgolo cambia padrone. Ora è di Benko. Non è solo uno scarto, un radicale cambio di prospettiva nella sfida che vede fronteggiarsi il tycoon austriaco e la cordata dei 37 imprenditori altoatesini per aggiudicarsi il quadrante di via Garibaldi e che vede il “Kaufhaus” di Chipperfield contro il megastore morbido di Podrecca. E’ una rivoluzione urbana. Bolzano cambia orizzonte. La sua montagna smette di essere un elemento estraneo alla città, un’ansa persa nella terra di nessuno e da nessuno mai più rivendicata ed esce dal limbo di un degrado cui pareva destinata dopo il gran rifiuto al progetto Thuniversum e l’impossibilità da parte del Comune di trovare le risorse finanziarie per sostituirvisi nel risanamento.
Firmato l’accordo . L’accordo di vendita (tecnicamente un’ “opzione”) è stato firmato ieri tra gli emissari di Benko e i proprietari. Quegli stessi (Vittorio Repetto, Della Vedova, Calligione, Oberosler, Wipptaler Bau e, da ultima, anche la Hobag) che l’avevano acquistato convinti che il progetto di Matteo Thun avrebbe garantito risanamento ecologico e business turistico-immobiliare.
Il comitato Unser Virgl-Il nostro Virgolo nel 2008 ha fortemente contrastato il progetto Thun sul Virgolo – allora un singolo imprenditore voleva – con un progetto faraonico – trasformare la zona del Virgolo da area verde in spazio commerciale con annesso albergo, area wellness, sala congressi. Il progetto non piaceva a molti cittadini che volevano si una rivalutazione soft del Virgolo a scopi ricreativi e per la popolazione di Bolzano e non a scapito di questa come invece sarebbe stato se il progetto fosse infine stato approvato. Sarebbe infatti diventata l’ennesima area cementificata e sacrificata al dio denaro, attirando turisti mordi-e-fuggi e sottraendo alla città una preziosa area naturale, un polmone verde, una chance unica per creare un luogo ricreativo di vicinanza. Il progetto Thun è infine stato archiviato e nonostante i vari progetti presentati da associazioni e professionisti (vedi il progetto del comitato il nostro Virgolo) il Virgolo è stato nuovamente abbandonato a se stesso dall’amministrazione cittadina che non voleva o poteva investire denaro in un progetto tanto prezioso per la città.
Ora, dopo anni in cui intorno al Virgolo era sceso il silenzio più assoluto, un ricco imprenditore austriaco – entrato probabilmente in contatto con la solita lobby di costruttori altoatesini – ha avuto “l’input” di acquistare l’area del Virgolo e di utilizzarlo come merce di scambio per la cittadinanza: tramite un “restyling” non meglio definito (quale sarebbe la proporzione tra il verde ed il cemento e cosa esattamente si vorrebbe realizzare lassù?) si vorrebbe donare alla città una zona ricreativa mentre poco più sotto, nel cuore della città, si trasformerebbe una zona verde già esistente, il parco della stazione, in un complesso abitativo e commerciale.
Gli argomenti a favore di una trasformazione del parco della stazione sono gli stessi già sentiti in relazione al Virgolo: “un’area dismessa, degradata” che secondo imprenditori ed amministratori verrebbe – dopo un massiccio intervento – restituita alla popolazione.
Come cittadini a cui la propria città sta a cuore ci si domanda se non vi sia da parte dell’amministrazione comunale una certa noncuranza nei confronti del proprio patrimonio naturale – e se effettivamente di noncuranza si tratta e non di calcoli finalizzati ad un futuro interesse imprenditoriale per lavarsene elegantemente le mani sottraendosi alle proprie responsabilità di rappresentanti dei cittadini.
Ben venga un benefattore disinteressato, un magnate che vorrebbe donare alla città un luogo di ricreazione, ma stiamo attenti a non svendere il nostro territorio. La nostra città ha già conosciuto la cementificazione selvaggia, abbiamo visto realizzare progetti faraonici che non hanno mantenuto le promesse in termini di qualità della vita e creazione di posti di lavoro – ora vorremmo che la nostra amministrazione comunale abbia una visione globale e concreta sul futuro della città e non soltanto uno sguardo miope e abbagliato.
Come rappresentanti del comitato Il nostro Virgolo abbiamo più volte proposto la nostra idea di zona ricreativa di vicinanza sia alla nostra amministrazione che agli effettivi proprietari del Virgolo. Allora mancò l’interesse, il capitale ma anche il potere decisionale. Ora che i primi due presupposti ci sarebbero, speriamo che qualcuno si prenda la responsabilità di decidere sul futuro della città senza farsi abbagliare dai denaro splendente e promesse d’oltreconfine.
Bereits im Jahre 2008 hat sich die Bürgerinitiative Unser Virgl-Il nostro Virgolo zum Schutze des Virgl vor einem pharaonischen Projekt eines Bozner Unternehmers zur Wehr gesetzt. Damals sollte der Bozner Hausberg zu kommerziellen Zwecken massiv verbaut werden und die Stadt Bozen hätte eine einmalige Chance verpasst, den Virgl als Naherholungsgebiet aufzuwerten. Trotz mehrerer Ideenvorschlägen und Projekte für einen nachhaltige Nutzung des Virgl wurde von der Stadtverwaltung nichts unternommen, der Virgl geriet wieder in Vergessenheit.
Dieser Dornröschenschlaf hielt so lange an, bis ein reicher Unternehmer die Idee hatte, die Bozner Bevölkerung den Verlust des Bahnhofparks mit der Aufwertung des Virgl zu entschädigen: Der Virgl würde einem nicht genauer definiertem „restyling“ unterzogen werden, während weiter unten, im Herzen der Stadt, ein von großen Baumbeständen gesäumter Park – der Bahnhofspark – einer Wohnbauzone sowie einem Kaufhaus zum Opfer fallen würde.
Die Argumente die – laut Befürworter des Benko-Projektes – für eine Umgestaltung des Bahnhofparks sprechen würden sind exakt die Gleichen, die vor Jahren für die Verbauung des Virgl genannt wurden: es würde sich um eine „herabgekommene“ Zone handeln welche, nach einer angemessenen Aufwertung, wieder der Bevölkerung zurückgegeben werden würde.
Als Bürger, denen die Stadt Bozen zu Herzen liegt, fragt man sich natürlich, warum die Stadtverwaltung es zulässt, dass Areale der Stadt so verwahrlosen können und warum wertvolle Grünzonen nicht mit der nötigen Aufmerksamkeit behandelt werden. Handelt es sich hierbei wirklich um „Vergesslichkeit“ oder spekuliert man darauf, dass früher oder später ein privater Unternehmer die Stadtverwaltung von der Eigenverantwortung befreit?
Ein desinteressierter Wohltäter wäre natürlich willkommen: jemand, der für die Stadt ein Naherholungsgebiet schaffen würde. Aber seien wir in Acht, wir sollten unser Gebiet, unsere Heimat nicht verkaufen. In den Jahren sind in und um der Stadt Bozen bereits viele Riesenprojekte entstanden – sie hätten unser Leben verbessern sollen und neue Arbeitsplätze schaffen – leider waren es stets leere Versprechen. Wir wünschen uns jetzt, dass die Stadtverwaltung endlich eine konkrete, weitsichtige Gesamtvision der Stadt Bozen hat und sich nicht von schillernden Projekten blenden lässt.
Als wir, die Bürgerinitiative Unser Virgl – Il nostro Virgolo gemeinsam mit vielen anderen Verbänden aus dem Bereich Umwelt und Familie – der Stadtverwaltung sowie den effektiven Besitzern des Virgl unser Projekt zur Aufwertung des Virgl als Naherholungsgebiet vorgebracht haben, fehlten nicht nur das Kapital und das Interesse sondern auch das effektive Wollen der Stadtverwaltung, eine Entscheidung in diese Richtung zu treffen.
Nun sind erstere vorhanden, wir hoffen, dass endlich jemand eine Entscheidung FÜR die Stadt Bozen trifft und sich nicht von einseitigen Versprechen irreführen lässt.